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Death Test - l'esame del sangue per scoprire se morirete entro 5 anni



Lo hanno battezzato "Death Test", ovvero "Test della morte".
Si tratta di una semplice analisi del sangue che permetterebbe di calcolare le probabilità di morte del soggetto testato, anche in assenza di malattia, nei successivi cinque anni.

La notizia arriva dalla Finlandia, con i ricercatori dell'Institute for Molecolar Medicine (Istituto per la medicina molecolare) che hanno scoperto l' esistenza di "biomarcatori" dell'organismo umano in grado di indicare un livello generale di "fragilità" dell'individuo e di valutarne il rischio di morte.
Un biomarcatore è una sostanza misurabile la cui presenza in un organismo è indicativa di un particolare stato di malattia o di infezione; ad esempio, il livello di colesterolo è misurato per valutare il rischio di sviluppare malattie cardiache.
Con una semplice analisi del sangue è stato rilevato che nei pazienti caratterizzati da malfunzionamento dei biomarcatori il rischio di morte entro cinque anni è 20 volte superiore.


Sono  quattro gli indicatori di morte, che compongono il cosiddetto Death test:
Albumina, Vldl, Alfa1-glicoproteina acida e citrato:
I ricercatori hanno attribuito un punteggio a ciascuna delle quattro molecole, dalla cui somma è possibile ricavare un indice: quanto più l’indice è alto tanto più si rischia di morire anzitempo.
Il rischio è 20 volte più alto in chi ha il punteggio massimo rispetto a chi non presenta valori dei biomarcatori.

Va da sè che non sono essi stessi causa di morte, ma la loro concentrazione si altera in conseguenza di malattie che in genere portano alla morte.

Ma cosa sono esattamente queste molecole?


ALBUMINA – E’ una cellula del plasma prodotta da cellule epatiche: i suoi livelli nel sangue si alterano in presenza di malattie del fegato o del rene ma anche in cattivo stato di nutrizione o infiammazione cronica.

VLDL - Acronimo di Very Low Density Lipoprotein: uno dei tanti nomi del colesterolo, sono lipoproteine a bassa densità che hanno a che fare con le malattie del cuore.

ALFA1 – GLICOPROTEINA ACIDA – Un tempo detta orosomucoide, è una mucoproteina sintetizzata dal fegato che aumenta soprattutto nel cancro

CITRATO - Si tratta di un enzima pacemaker del ciclo di Krebs, in grado cioè di regolare la velocità di flusso dell’intero ciclo. E’ importante per il metabolismo energetico.

L'esperimento ha osservato 17.000 persone apparentemente sane, per un lasso temporale di cinque anni.
In quel periodo di tempo, 684 sono state le morti provocate da malattie cardiovascolari o tumori, e in tutti i casi, i livelli dei quattro biomarcatori presentavano caratteristiche simili.

Il dottore Johannes Kettune presso l'Institute for Molecolar Medicine, ha detto:
"E' davvero interessante che tali biomarcatori riflettano il rischio di morire legato a malattie tra di esse molto differenti, come problemi al cuore o tumori ...riteniamo che in futuro queste misurazioni potranno essere utilizzate per identificare anche in chi è sano il rischio di sviluppare malattie e quindi poter indirizzare il paziente verso i trattamenti migliori ".

Markus Perola, professore di ricerca presso l'Institute for Health and Welfare della Finlandia, ha detto:
"E' stato incredibile vedere come questi biomarcatori siano riusciti a prevedere il tasso di mortalità".

Ma vi è una domanda che ci poniamo: chi vorrà sapere di dover morire se non esite, ad oggi, alcun rimedio alla sua malattia?

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